KIRGHIZISTAN

Capitale Bishkek 
Popolazione 5.300.000 (fonte ONU – UNHCR) 
Capo di Stato Roza OTUNBAEVA (da 07/04/2010) 

Capo del Governo Roza OTUNBAEVA (da 14/07/2010) 

Risorse naturali legname, cotone, tabacco, oro, mercurio, uranio, gas naturale 
Indipendenza 31/08/1991
Partiti in Parlamento Sistema multipartitico (fonte CIA)
Pena di morte abolizionista per i reati ordinari (A.I.)
Indice rispetto lib. civili 5 su 7 (1 max) (fonte ONU - UNHCR)
Indice rispetto dir. politici 6 su 7 (1 max) (fonte ONU - UNHCR)
Indice di democrazia 4,08 su 10 posiz. nel mondo 111 su 167 
(classificaz. = “Regime ibrido”) fonte The Economist
Indice di libertà di stampa 72 su 100 (1 max) pos. nel mondo 158 su 195

(classificaz. = “non libera”)
(fonte freedom house 2009)

Indice percez. Corruzione 1,9 su 10 posiz. nel mondo 162 su 180

(fonte Trasparency International) 

Indice di sviluppo umano 2007 0,710 posiz. nel mondo 120 su 182 (fonte: Progr. di Sviluppo - ONU)
Migrazione ann. media 2005-10 -15.000 (fonte United Nations Department of Economic and Social Affairs/Population Division) 

STORIA
(fonti: Alto Commissariato ONU per i rifugiati – CIA)

Dopo essere stato per secoli terra di conquista contesa fra mongoli e cinesi, il Kirghizistan fu conquistato dalla Russia nel 1865. 

Dopo la rivoluzione sovietica il Kirghizistan entrò a far parte della Federazione Russa, e nel 1936 divenne una Repubblica Socialista Sovietica.

Nel 1990 era stato eletto presidente Askar Akayev.

Nel 1991, con la dissoluzione dell’URSS, il Kirghizistan divenne indipendente, e subito dopo fu riconfermato alla presidenza Akayev.

Nel 2000 Akayev fu rieletto con il 75% dei voti, in elezioni fortemente contestate con l’accusa di brogli elettorali.

Nel 2005 un forte movimento popolare, con violente manifestazioni a Bishkek, costrinse il presidente Akayev alle dimissioni.

Nel luglio del 2005 si svolsero le elezioni presidenziali che videro la vittoria dell’ex ministro e leader dell’opposizione Kurmanbek Bakiyev con l’89% dei voti.

Nel 2007 si sono svolte le elezioni parlamentari che hanno visto la vittoria dei partiti che appoggiano il presidente, con l’esclusione dal parlamento di partiti d’opposizione.

In seguito alla deposizione del presidente Bakiyev, avvenuta nell’aprile 2010 in ottobre si terranno nuove consultazioni per l’elezione del presidente e del parlamento. 

 

ECONOMIA 
(fonti CIA, FMI, Banca Mondiale, Programma di Sviluppo ONU)

PIL P.C. PPA 2009 (stima) $ 2.253 (mondo $ 10.000 c.a.)(Fonte FMI)
Crescita PIL 2009 = -1,0% (fonte CIA)
2008 = 7,6% (fonte CIA)
2007 = 8,5% (fonte CIA)
Inflazione 2009 = 6,9% (fonte CIA)
2008 = 24,5% (fonte CIA) 
tasso di disoccup. 2009 18% (fonte CIA) 
Indice di Gini 1992-2007 32,9 (fonte Progr. di Sviluppo – ONU) 

Il Kirghizistan è un paese montuoso e povero con un’economia prevalentemente agricola. Le sue principali esportazioni riguardano tabacco, cotone, oro, uranio, mercurio, gas naturale.

Dopo l’indipendenza il Kirghizistan ha messo in atto una serie di riforme economiche, fra cui la privatizzazione delle imprese di proprietà dello stato.

Il paese attraversò un periodo di crisi subito dopo l’indipendenza, ma dal 1995 la produzione ricominciò a crescere insieme alle esportazioni.

Un peso notevole nell’andamento dell’economia ha l’oro, i cui cali di produzione negli anni 2002 e 2005 hanno provocato un calo del PIL del paese.

Decisa è stata l’azione del governo per ripianare il deficit di bilancio, anche se l’aumento delle spese negli ultimi due anni ha fatto invertire la tendenza.

Il Kirghizistan è stato ammesso nel 2006 fra i paesi poveri fortemente indebitati. La politica economica del paese è stata volta in particolare alla lotta alla corruzione e al rinnovamento dell’industria, anche al fine di attrarre investimenti esteri.

La crescita negli ultimi anni è stata abbastanza sostenuta per effetto dell’aumento del prezzo dell’oro, tuttavia la crisi internazionale nel 2009 è stata fortemente avvertita e si è rilevato un calo del PIL dell’1%.

 

SITUAZIONE DEL PAESE 
(Fonti : Alto Commissariato ONU per i rifugiati – CIA - Amnesty International)
Nel mese di aprile 2010 una serie di scontri e manifestazioni in tutto il Kirghizistan ha portato alla cacciata del presidente Kurmanbek Bakiyev. La rivolta è stata attribuita alla crescente rabbia contro l'amministrazione Bakiyev per l’aumento dei prezzi dell'energia, per l'economia stagnante e, non ultimo, per la chiusura da parte del governo di diversi mezzi di comunicazione. I manifestanti hanno preso il controllo di un ufficio del governo in Talas il 6 aprile e il 7 aprile si sono verificati scontri tra manifestanti e polizia nella capitale Bishkek. 

Bakiyev ha accusato la Russia di aver orchestrato la sua estromissione perché ha esteso il contratto di locazione della base aerea di Manas agli americani.

Dopo i disordini, il Presidente Bakiyev è fuggito dalla capitale con il suo jet privato a Osh nel sud del paese, Mentre l'opposizione ha formato un nuovo governo ad interim guidato dall'ex ministro degli esteri Roza Otunbayeva. 

Il 15 aprile una manifestazione a sostegno di Bakiyev è stata bruscamente interrotta a causa di spari provenienti da fonti sconosciute. Lo stesso giorno, Bakiyev ha lasciato il paese per il Kazakistan, e poi la Bielorussia. In seguito si è dimesso da presidente. 

Il 10 giugno è scoppiata la violenza con scontri tra bande rivali di giovani per lo più Kirghisi ed Uzbeki, con saccheggi e attacchi violenti, tra cui uccisioni, principalmente nei distretti di Osh popolati da uzbeki. Successivamente la violenza si è diffusa alla città di Jalal-Abad e alle città ed i villaggi circostanti. Il sud del Kirghizistan è sede di una grande comunità di etnia uzbeka ed è stata la base di potere dell'ex presidente Kurmanbek Bakiev.

Anche se la causa degli scontri non è chiara, il governo provvisorio ha accusato della violenza i sostenitori dell'ex presidente Kurmanbek Bakiev e gruppi criminali organizzati intenzionati a destabilizzare la situazione nel paese prima del referendum sulla nuova costituzione del 27 giugno. Le elezioni parlamentari sono previste per ottobre. Il 15 giugno, l'Alto Commissario ONU per i Diritti Umani ha dichiarato che la violenza sembrava essere "orchestrata, mirata e ben pianificata", e che era stata costituita da cinque attacchi simultanei di uomini mascherati armati nella città di Osh.

Le conseguenze degli scontri si sono rivelate gravissime. Anche se i dati ufficiali tendono a sminuirne le dimensioni, da molte parti si parla di circa 2.000 morti, di circa 1.800 edifici distrutti e di oltre 400.000 profughi.

Il regime del deposto presidente Nakiev era accusato di gravi violazioni dei diritti umani.

La libertà di stampa era limitata. I direttori di radio e televisioni statali erano di nomina presidenziale, mentre i giornali erano sottoposti a censura preventiva.

La costituzione prevede la libertà religiosa, ma le leggi vietano il proselitismo e le nuove confessioni sono soggette ad autorizzazione, che risulta molto difficile da ottenere, anche in nome dell’antiterrorismo. 

La libertà di riunione era limitata e spesso le manifestazioni di protesta venivano vietate.

I magistrati erano nominati dal potere esecutivo, e conseguentemente il potere giudiziario non era indipendente, oltre che, come viene sostenuto, spesso corrotto.

La violenza sulle donne costituisce un problema, così come il traffico di donne a scopo di prostituzione.

Resta da vedere cosa cambierà con l’avvento del nuovo regime.

 

CASI INDIVIDUALI APERTI da Amnesty International

Azimzhan Askarov è stato arrestato dagli agenti di polizia il 15 giugno 2010 a Korgan Bazar, nella regione di Jalal-Abad, nel sud del Kirghizistan, anche se il suo fermo è stato segnalato in modo non ufficiale il 16 giugno. E ' trattenuto in un centro di detenzione a Bazar Korgan con l'accusa di "aver organizzato disordini di massa", durante le recenti violenze nel sud del paese. 
Amnesty International ritiene che egli sia stato preso di mira per la sua attività di difensore dei diritti umani e chiede alle autorità di rilasciarlo immediatamente e incondizionatamente. 
Azimzhan Askarov è il direttore dell'organizzazione per i diritti umani Vozdukh (Aria), che fa parte di una rete regionale che si occupa della difesa dei diritti umani nel sud del Kirghizistan. Essi hanno documentato i maltrattamenti dei detenuti nel villaggio di Bazar Korgan e in altre parti della regione di Jalal-Abad effettuati dalla polizia per diversi anni. 
Il difensore civico ha dichiarato pubblicamente che le accuse rivolte a Azimzhan Askarov sono infondate e lo ha descritto come una “noto difensore dei diritti umani locale.”

Ulugbek Abdusalamov è un membro di spicco della comunità uzbeka nella regione di Jalal-Abad, nel sud del Kirghizistan e capo redattore del quotidiano regionale uzbeko Didor (Meeting, in russo). Egli è stato accusato di “incitamento all'odio etnico” ai sensi dell'articolo 299 del codice penale del Kirghizistan.
L'Ufficio del procuratore di Jalal-Abad ha dichiarato che l'accusa di “incitamento all'odio etnico” è stato proposta contro Ulugbek Abdusalamov nel corso di un'indagine sui violenti incidenti verificatesi nell’Università A. Batirov di Jalal-Abad il 19 maggio 2010. Tuttavia, Ulugbek Abdusalamov quel giorno non era in Jalal-Abad, ma stava lavorando nella capitale, Bishkek. Le autorità hanno inoltre sostenuto che due articoli pubblicati da Ulugbek Abdusalamov nel suo giornale giustificano le accuse mosse contro di lui. Amnesty International ha preso visione di entrambi gli articoli e ritiene non costituiscano incitamento all'odio etnico.