AZERBAIJAN

Capitale Baku 
Popolazione 7.771.000 (fonte GLOBUL GEOGRAFIA) 
Capo di Stato Ilham ALIYEV (dal 2003 rinn. 2008) 

Capo del Governo Artur RASIZADE (dal 2003 rinn. 2008) 

Risorse naturali petrolio, gas naturale, minerale ferroso, metalli non ferrosi, bauxite 
Indipendenza 30/08/1991 (dall’URSS)
Partiti in Parlamento sistema pluripartitico (fonte CIA)
Pena di morte Abolizionista per tutti i reati (A.I.)
Indice rispetto lib. civili 5 su 7 (1 max) (fonte ONU - UNHCR)
Indice rispetto dir. politici 6 su 7 (1 max) (fonte ONU - UNHCR)
Indice di democrazia 3,19 su 10(10 max)pos. nel mondo 135° su 167 
(classificaz. = “Regime autoritario”) (fonte The Economist 2010)
Indice di libertà di stampa 78 su 100 (1 max) pos. nel mondo 168 su 195

(classificaz. = “non libera”)
(fonte freedom house 2009)

Indice percezione Corruzione 2,3 su 10 (10 max)pos. nel mondo 143° su 180

(fonte Trasparency International 2009) 

Indice di sviluppo umano 0,787 posiz. nel mondo 86° su 182 (fonte: Progr. di Sviluppo – ONU 2007)
Migrazione ann. media 2000-05 -20.000 (fonte:United Nations Department of Economic and Social Affairs/Population Division) 

 

STORIA 
(fonti: Alto Commissariato ONU per i rifugiati – CIA)

Originariamente appartenente all’impero della Persia, l’Azerbaijan fu poi ceduto alla Russia.
In seguito alla rivoluzione del 1917 l’Azerbaijan, insieme a Georgia ed Armenia, costituì la repubblica Federativa Democratica di Transcaucasia, scioltasi l’anno successivo. L’Azerbaijan rimase indipendente fino al 1922, quando fu invaso ed incorporato dall’Unione Sovietica. Con lo scioglimento dell’Unione Sovietica l’Azerbaijan nel 1991 riacquistò l’indipendenza.
Alle elezioni del 1992, che si svolsero liberamente, risultò eletto Presidente Abulfaz Elchibey, leader del partito nazionalista “Fronte Popolare dell’Azerbaijan”, ma nel ‘93 un colpo di stato pose al suo posto Heydar Aliyev, ex segretario del Partito Comunista, confermato alle elezioni indette lo stesso anno con il 99% dei voti. Nel ’95 si sono svolte le elezioni per il Parlamento con la vittoria del partito di Aliyev.
Sia l’OSCE che il Consiglio d’Europa hanno manifestato serie perplessità sulla regolarità di queste elezioni, pur considerandole valide.
Nel 2002 con un referendum è stata approvata una serie di emendamenti alla costituzione, fra cui, la più clamorosa, prevede che il primo ministro sostituisca il Presidente in caso di incapacità di quest’ultimo. Questa norma fu prevista per aprire la strada alla successione al figlio di Heydar Aliyev, Ilham nominato primo ministro e candidatosi alla Presidenza alle elezioni del 2003, alle quali risultò vincitore. Heydar Aliyev morì nel dicembre 2003.
Alle elezioni parlamentari del 2005 La stragrande maggioranza dei seggi fu conquistata dal partito di Aliyev e dai partiti alleati. Anche queste elezioni sono state fortemente contestate.
Alle elezioni presidenziali del 2008 Ilham Aliyev ha ricevuto l’89% dei voti. Ancora una volta con forti contestazioni.
A fine 2008 una modifica della costituzione ha abolito i limite di due mandati del presidente. Tale norma è stata confermata nel marzo 2009 con un referendum che ha visto oltre il 90% dei votanti favorevoli.
ECONOMIA 
(fonti CIA, FMI, Banca Mondiale, Programma di Sviluppo ONU)
PIL P.C. PPA 2009 (stima) $ 9.564 (mondo $ 10.000 c.a.) (Fonte CIA)
Crescita PIL 2009 = 9,3% (fonte CIA)
2008 = 10,8% (fonte CIA)
2007 = 25,0% (fonte CIA)
Inflazione 2009 = 1,5% (fonte CIA)
2008 = 20,8% (fonte CIA) 
tasso di disoccup. 2009 6,0% (fonte CIA) 
Indice di Gini 2007-2008 36,5 (fonte Progr. di Sviluppo – ONU) (0 = equa distribuzione, 100 = massima concentrazione)

L’azerbaijan ha goduto negli ultimi anni di forti tassi di crescita economica, soprattutto per merito delle esportazioni di petrolio e gas naturale. Questi tassi di crescita forniscono al paese la possibilità di avviare un forte sviluppo industriale, anche se il paese dovrà prima risolvere i suoi problemi più pesanti dal punto di vista dell’economia, ossia la corruzione ed il conflitto con l’Armenia per il Nagorno-Karabakh, e dovrà avviare un forte processo di modernizzazione delle infrastrutture e dell’amministrazione pubblica.


SITUAZIONE DEL PAESE 
(Fonti : Alto Commissariato ONU per i rifugiati – CIA - Amnesty International)
Il regime politico dell’Azerbaijan, pur con la presenza in parlamento di vari partiti, non può definirsi democratico, visto lo sbilanciamento di poteri fra il parlamento ed il Presidente, a favore di quest’ultimo, ed in considerazione della poca attendibilità attribuita dagli osservatori internazionali alle elezioni sia parlamentari che presidenziali.
La corruzione nel paese è dilagante, come del resto è risultato dall’indagine condotta da “Trasparency International” che assegna al paese un rating pari a 2,3 su un massimo di 10, ponendolo al 143° posto su 180 paesi.
La libertà di stampa è teoricamente prevista dalla costituzione, ma in pratica essa è compressa dal Governo che controlla i principali mezzi di comunicazione.
I giornalisti indipendenti subiscono vessazioni ed aggressioni e perfino la prigione con accuse che vanno dalla calunnia alla diffamazione (che continuano ad essere reati penali), alla frode fiscale e al traffico di droga, come accaduto, fra gli altri, a Eynulla Fatullayev, Sakit Zakhidov, e Genimet Zakhidov.
A fine 2008 sono state chiuse le trasmittenti locali della BBC e di Radio Free Europe / Radio Liberty (RFE / RL), e Voice of America.
Anche la libertà religiosa è limitata, obbligando i culti non tradizionalmente presenti nel paese ad onerose registrazioni. 
La libertà di associazione è limitata dall’obbligo di laboriose registrazioni per partiti di opposizione ed ONG. Anche l’attività sindacale è molto limitata.
Il sistema giudiziario è asservito al potere esecutivo, mentre sono diffusi arresti arbitrari ed altri abusi da parte della polizia, ed in particolare il ricorso alla tortura, specie nei confronti degli oppositori politici. Le carceri sono sovraffollate e tanti sono i casi segnalati di prigionieri che non ricevono adeguate cure mediche.
Un grave problema per l’Azerbaijan è costituito dal traffico di esseri umani, uomini, donne e minori, sia per scopi sessuali, soprattutto verso Turchia ed Emirati Arabi, sia per sfruttamento del lavoro, soprattutto verso la Russia. Si tratta di traffici sia con origine nel paese stesso, che di transito da Uzbekistan, Kyrgyzstan, Kazakhstan, e Moldova.
Altro grave problema che affligge l’Azerbaijan è la secessione del Nagorno-Karabakh, sostenuta dall’Armenia che occupa militarmente la regione. Il conflitto ha provocato lo sfollamento di circa 800.000 persone di etnia azera cacciate dall’Armenia e il Nagorno-Karabakh, e di circa 230.000 persone di etnia armena, cacciate dall’Azerbaijan in Armenia e Nagorno-Karabakh (cifre CIA).
Nel mese di novembre, il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura ha espresso preoccupazione per la mancata applicazione da parte dell'Azerbaijan dei principi della Convenzione contro la tortura nella legge e nella prassi, in particolare per non aver perseguito i responsabili delle torture. Il Comitato si è detto preoccupato anche per l'estradizione di ceceni verso la Federazione Russa e di curdi in Turchia, dove erano a rischio di tortura.

CASI INDIVIDUALI APERTI da Amnesty International

Ruslan Bessonov (nato il 28 aprile 1988), Maksim Genashilkin (nato il 15 marzo 1990) e Dmitri Pavlov (nato il 16 luglio 1989) sono stati arrestati il 14 marzo 2005 dalla polizia del 33° distretto nel quartiere di Surakhan nella capitale azera Baku. Essi sono stati accusati di aver ucciso un altro adolescente, Vusal Zeynalov, ma i loro genitori sono stati informati dell’arresto dei loro figli solo otto ore più tardi. A Ruslan Bessonov e Dmitri Pavlov è stato concesso di parlare con i loro avvocati solo 48 ore dopo il loro arresto a mezzogiorno circa, il 16 marzo, mentre Maksim Genashilkin si è incontrato con il suo avvocato, il 17 marzo.
Nelle testimonianze rese ai loro genitori, i ragazzi sostengono che sono stati torturati e maltrattati dopo il loro arresto. Nella testimonianza dettata a sua madre, Ruslan Bessonov ha dichiarato che il 14 marzo 2005 nel 33° distretto di polizia nel quartiere di Surakhan, la polizia e gli investigatori lo hanno colpito in testa, al volto e allo stomaco. Secondo la sua dichiarazione, il giorno dopo gli investigatori di polizia lo hanno battuto con pugni, schiaffi e manganellate alla testa, al viso, all’addome, alla schiena, alle gambe, alle ginocchia, alle palme dei piedi e ai calcagni, lo hanno impiccato per le gambe, si sono seduti sul suo petto. Gli investigatori di polizia avrebbero anche minacciato di usare le scosse elettriche su di lui, di strappargli le sue unghie, di colpire i suoi genitali e di uccidere sua madre.
Secondo i parenti di Maksim Genashilkin e Dmitri Pavlov, il 14 marzo 2005 nella stessa stazione di polizia, gli investigatori di polizia hanno colpito Maksim Genashilkin alle gambe e allo stomaco, provocando la perdita di coscienza almeno due volte, mentre hanno picchiato Dmitri Pavlov in testa, viso e gambe, lo hanno minacciato di tortura, tra cui le scosse elettriche, di spezzargli le gambe e le costole e di percuoterlo con manganelli di gomma, e hanno minacciato di danneggiare la sua famiglia.
Il 20 aprile 2007, è stato arrestato il giornalista indipendente Eynulla Fatullayev, accusato di diffamazione, giudicato e condannato a due anni e mezzo di reclusione dalla Corte Distrettuale di Yasamal, sulla base dei commenti pubblicati su un sito web nel mese di febbraio che sono stati attribuiti a lui. Quella sera, un collega che ha testimoniato in difesa di Eynulla Fatullayev è stato aggredito da due uomini che egli ha ricordato fossero in aula quel giorno. Eynulla Fatullayev è stato condannato ad otto anni e mezzo di reclusione con l'accusa di terrorismo, di incitamento all'odio etnico ed evasione fiscale. 
I commenti attribuiti a Eynulla Fatullayev sostenevano che sia forze azerbaijane che armene erano responsabili del massacro di centinaia di civili di etnia azera del villaggio di Xocalı nel 1992, durante la guerra 1991-1994 nel Nagorno-Karabakh. Tali commenti sono stati ben presto diffusi su altri siti web, ed hanno suscitato le proteste di circa 100 persone fuori del suo ufficio del giornale. Il tribunale ha stabilito che egli aveva diffamato sia la popolazione di Xocalı che i veterani di guerra azeri. 
Il 22 maggio è stato aperto un altro procedimento penale contro Eynulla Fətullayev. Il Procuratore di Stato, Zakir Qaralov, ha affermato che un articolo pubblicato in marzo su Realny Azerbaydzhan, che ha criticato il governo per il sostegno della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che condanna lo sviluppo di armamenti nucleari in Iran e che elencava siti in Azerbaigian che avrebbero potuto essere obiettivi di azioni militari iraniane, ha costituito una minaccia di azioni terroristiche contro l'Azerbaijan. 
Nel settembre 2007, gli investigatori hanno inoltre avviato un procedimento penale per frode fiscale nei confronti di Eynulla Fatullayev. Essi hanno sostenuto che entrambi i quotidiani dovevano imposte pari a circa US $ 280.000, e Eynulla Fatullayev è stato successivamente multato di circa US $ 235.000. L'avvocato di Eynulla Fatullayev ha detto che nei calcoli era stato omesso di prendere in considerazione le spese di funzionamento degli uffici dei giornali. Le organizzazioni rappresentanti i diritti della stampa presenti al processo hanno segnalato diverse irregolarità durante il processo. Il tribunale ha inoltre approvato la definitiva confisca di computer appartenenti ai giornali, ed essi sono stati rimossi nel mese di maggio da parte del Ministero della Sicurezza Nazionale. 
La Corte per i gravi crimini ha condannato Eynulla Fatullayev a otto anni e mezzo di reclusione il 30 ottobre 2007 con l'accusa di terrorismo, di incitamento all'odio etnico ed evasione fiscale. La mancanza di prove plausibili suggeriscono che tali accuse siano politicamente motivate, e rappresentino l'ultima fase di una serie di violazioni del diritto alla libertà di espressione in Azerbaijan.
A gennaio 2009, Hakimeldosu Mehdiyev, Elman Abbasov e Mehman Mehdiyev, corrispondenti dell'Ngo, Istituto per la libertà e la sicurezza dei giornalisti, e Malahat Nasibova, corrispondente di Radio Free Europe/Radio Liberty, sarebbero stati aggrediti dalle autorità locali che hanno loro impedito di fare riprese mentre indagavano sulle segnalazioni di abusi a opera della polizia nel villaggio di Heydarabad. Hakimeldosu Mehdiyev ha denunciato di essere stato picchiato dalla polizia locale e quindi costretto a salire sulla sua auto ed espulso dal villaggio. 
Nel mese di novembre 2009, un tribunale di Baku ha condannato due noti attivisti giovanili, Emin Abdullayev (un blogger conosciuto come Emin Milli) e Adnan Hajizade, rispettivamente a 30 e 24 mesi di reclusione, a seguito dell'incriminazione per vandalismo e lesioni personali lievi. A quanto sembra, le accuse sono state inventate per punire le loro opinioni non violente di dissenso, nel quadro di un costante giro di vite a danno delle voci critiche verso il governo.